25 novembre 2018

Il lavatoio ad acqua corrente

Nei paesi trentini non mancava mai il lavatoio pubblico. Di solito faceva parte della fontana pubblica dove le famiglie attingevano l'acqua potabile.
Fontana con lavatoio a San Giovanni al Monte (Arco)
Un antico lavatoio nell'antica frazione di San Giovanni al Monte, sui monti sopra
Arco. I tre livelli dell'acqua sono qui molto evidenti.
👉Il lavatoio pubblico e di uso comune era parte integrante della struttura insediativa di "tipo latino", basata sui villaggi, sul frazionamento della proprietà agricola fra gli eredi e sugli "usi civici", le proprietà collettive di uso comune, come boschi, malghe e acque. Cose che oggi si direbbero "beni comuni".
Invece nel confinate Sudtirolo (terra di lingua e tradizione tedesca) l'insediamento di montagna più tipico era il maso colonico isolato e autosufficiente, sempre dotato di una propria fontana che fungeva anche da lavatoio.
Il bucato alla fontana pubblica in Val Malene (Tesino) a metà Novecento.
👉Il lavatoio pubblico trentino si componeva di due parti: la fontana con il getto d'acqua, ove con i secchi si attingeva l'acqua potabile da usare in casa, e la vasca del lavatoio.
👉La vasca per lavare i panni era posta qualche centimetro più in basso di quella della fontana, da dove l'acqua pulita scendeva per gravità, ed era inoltre divisa in due scomparti successivi; il primo per la risciacquatura ed il secondo (più a valle) per il lavaggio vero e proprio.
👉Il lavatoio era uno dei punti di ritrovo e di socialità dei paesi di montagna e non mancava nemmeno nel più sperduto dei centri abitati.
Una vecchia fontana pubblica con lavatoio nel centro storico di Arco. Il filo d'acqua sempre "acceso" evitava che l'acqua ghiacciasse durante i mesi invernali. Con questo accorgimento la fontana pubblica funzionava 365 giorni all'anno.

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