23 gennaio 2019

Il villaggio contadino di Graun im Vinschgau, sacrificato alle ragioni dell'energia rinnovabile, alle sorgenti dell'Adige

Tutte le case di Graun im Vinschgau/Curon Venosta furono fatte saltare con la dinamite e poi sommerse dalle acque del grande bacino idroelettrico fatto per alimentare la nuova centrale di Sluderno. Gli abitanti furono ospitati nelle baracche della Montecatini in attesa di spostarsi nelle nuove case costruite più a monte.
graun im vinschgau curon venosta
La "Süddeutsche Sonntagspost" nel gennaio 1950 pubblicò un servizio dal titolo "Il villaggio sacrificato"; tra le foto a corredo c'era questa, che ritrae la famiglia Eberhard riunita nella cucina di casa di Altgraun (Curon vecchia). "E nel 1949, l'acqua arrivò per la prima volta." La signora Eberhart ricorda come l'acqua allagasse lentamente i prati, fino a quando finalmente raggiunse la sua dimora nel 1950 quando fu piena. "Il seminterrato era già pieno d'acqua. Ma abbiamo dovuto aspettare fino all'ultimo momento, quando l'acqua era quasi nella stanza, perché le baracche non erano ancora finite ", dice Eleonora con calma e fermezza. All'ingresso della valle di Langtauferer, Montecatini costruì una baraccopoli per i residenti, che non avevano ancora una nuova casa. Quando la famiglia imballò gli ultimi oggetti ad Altgraun il 10 luglio 1950, il tetto della loro casa era già stato demolito. Davanti alla casa, le prime costruzioni sono state fatte saltare in aria, mentre la famiglia ha caricato le loro cose su un camion della Montecatini. Il giorno dopo, la casa di 500 anni è stata fatta saltare in aria. Ci sono voluti diversi tentativi, gli spessi muri di pietra non potevano essere fatti saltare con un'esplosione". (https://www.barfuss.it/story/ein-dorf-unter-wasser)
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Il vecchio e il nuovo: le due cartoline seppiate consentono il confronto tra il "prima" e il "dopo": il confronto è più agevole se prende come riferimento l'edificio a due corpi della caserma, l'unico sopravvissuto. Le due foto in bianco e nero sono state scattate durante i lavori di demolizione del vecchio paese. A sinistra si intravvede il vecchio albergo "Gasthof zur Traube-Post" che sorgeva accanto al campanile della chiesa di Santa Katarina, che oggi sbuca dalle acque del lago artificiale realizzato per servire la centrale idroelettrica di Sluderno.
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Gli operai della Montecatini impegnati nello scavo della galleria per il nuovo tracciato della strada statale di Passo Resia. In alto si vede la chiesetta di S. Anna, individuabile anche nella cartolina seppiata del vecchio paese.

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