2 agosto 2017

La piantaggine, che cura graffi, abrasioni e piccole ferite

La Piantaggine (Plantago Lanceolata, secondo la classificazione del Linneo) è un'erba anonima: ci pestiamo sopra senza accorgercene.
piantaggine
Le sue proprietà astringenti e antinfiammatorie erano ben note alla gente di
campagna, e infatti veniva annoverata fra le erbe più utili, degne di far parte
della farmacopea di casa. Oggi si sa che la guarigione delle lesioni viene fa-
vorita dalle mucillagini che sono presenti nelle sue foglie.
E' abituale fra le erbe del prato selvatico dove raramente supera i 10 o i 15 centimetri d'altezza, anche se da sola può raggiungere i 40 centimetri.
Non è sempre facile da individuare, col suo aspetto dimesso.
Me la ricordo solamente per il suo frutto, che è verde, lungo e sottile, sembra un esile fratello minore della pannocchia di granturco.
E' molto apprezzato dai canarini in gabbia.
Piantaggine
Tutte le parti della piantaggine sono commestibili e pertanto sono impiegabili
nella preparazione di minestre e di insalate.
Ma, verde anch'essa, si perde nell'uniformità delle erbe spontanee sotto casa.
Insomma, quest'erba la trovi solo se la conosci.
I piccoli malanni superficiali si curavano masticando alcune foglie giovani in modo da far uscire il succo e applicando la poltiglia sul male, tenendola ben ferma con una benda.
Si curavano così le piccole emorragie superficiali, insomma i piccoli graffi e abrasioni, ma anche le ustioni e le punture di insetti. Oggi si sa che aiuta anche la funzionalità delle mucose delle prime vie respiratorie ed è antimicrobica e antiallergica.

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