Erano i venditori itineranti che trasportavano sulle proprie spalle il campionario del necessaire della massaia: aghi, filo, spille, ditali, forbicine, ferri da calza e da ricamo, stampe, santini religiosi e mille altre cose utili e a volte introvabili.
In Val dei Mocheni la cassa a scomparti portata a spalla da questi venditori ambulanti era chiamata Kraks. La si ritrova uguale in altre zone dell'arco alpino; in Carnia, ad esempio, viene chiamata crasigne. La Kraks poteva anche essere trasportata su un Kraxe. |
Un giovane Krumer della Val dei Mocheni con la sua Kraks in spalla. |
👉Con la kraks (una specie di zaino-cassetta) in spalla, hanno commerciato in terre lontane dal settecento fino ai giorni nostri. La storia dei cròmeri riflette quella di altre zone alpine povere, come il Tesino, l'altipiano di Asiago, la Carnia friulana. Le analogie prevalgono sempre sulle differenze, perfino nei nomi, che finiscono per assomigliarsi sempre, indipendentemente dai generi commerciali che vendevano.
👉Vi furono tre grandi fasi dell'attività dei cròmeri della Val dei Mòcheni: il periodo che va all'incirca dal 1760 fino verso la metà del XIX secolo; in questa fase essi vendevano unicamente immagini sacre sotto vetro di cui si