Strombiano è un minuscolo villaggio di impronta italiana e proprio lì c'è una casa che ci è arrivata praticamente intatta: dal 1600 ad oggi, nonostante le tante modifiche
L'aspetto esterno e gli arredi interni sono congelati all'anno 1991, quando fu lasciata dal suo ultimo abitante. Oggi fa parte dell'eco-museo della Val di Sole. |
L'edificio, la cui parte più antica risale al XVII secolo, è una testimonianza dell'evolversi dell'architettura locale e del modo di vivere del passato. E' infatti un raro esempio di stratificazione temporale, che attraverso i secoli è giunto fino a noi.
Nei secoli i cambiamenti delle abitudini quotidiane e i conseguenti diversi modi di vivere la casa si sono tradotti in una sovrapposizione di interventi architettonici, fino a determinare la forma e la struttura odierna: un edificio di tre piani fuori terra più il sottotetto.
In questo minuscolo villaggio di montagna le case contadine erano di impronta italiana: niente Stube ma semplicemente un fogolar davert piazzato direttamente in cucina.
Nell'ultimo secolo aveva fatto la sua comparsa la mitica "fornasèla", la cucina economica di fattura industriale destinata a soppiantare l'antico focolare della cucina.
Tra le meraviglie che il Novecento industriale aveva portato dalle città c'erano anche la macchina per cucire e poi - più avanti - l'elettricità. |
Il rivestimento in legno nelle stanze da letto era un "lusso" che nei secoli precedenti non c'era neanche nei grossi masi tirolesi. Quella padronale ospitava anche la stufa a olle, stufa che nei masi tedeschi era invece riservata alla Stube e che di solito veniva alimentata dal corridoio esterno.
Tutte le foto sono state fatte da Umberto Zanella, l'ex-collega appassionato di fotografia che mantiene aggiornato il blog etno-geografico "Quattro Passi in Val di Sole", a cui sono debitore (https://valledisole.blogspot.it/2016/12/casa-grazioli-la-casa-del-tempo-che-fu.html).
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