10 giugno 2014

Arare con il cavallo

Prima della meccanizzazione dell'agricoltura l'aratura era uno dei lavori stagionali più impegnativi e faticosi.
Qui vediamo un avelignese impiegato nell'aratura dei piccoli appezzamenti
famigliari nelle campagne attorno a Roncegno, in Valsugana (2014).
Le due immagini richiamano le atmosfere agricole del passato fissate nel quadro
di Giovanni Segantini. Il tipo di aratro usato, interamente metallico,  si diffuse in
tutta Europa grazie alla Rivoluzione Industriale, che sostituì il legno con l'acciaio
in una molteplicità di impieghi.
L'animale, direttamente attaccato all’aratro, veniva accompagnato da due persone, l’una che guidava, l’altra che reggeva l’aratro.
Anche nelle zone di montagna per dissodare il terreno si utilizzava da secoli l'aratro a versoio, che pratica il taglio e il rovesciamento di una fetta di terreno e che si diffuse lentamente in Europa a partire dall'VIII secolo, assieme al collare rigido, l'innovazione che permise l'impiego del cavallo anche in agricoltura.
Più tardi la Rivoluzione Industriale portò all’aratro interamente in ferro, che si diffuse massicciamente in Europa agli inizi del diciannovesimo secolo. 

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