20 marzo 2010

Le coltivazioni da campo: i cavoli e le rape

Il cavolo cappuccio non ama il caldo e cresce particolarmente bene sulle coste di mezza montagna. E' molto adatto al clima alpino.
I cavoli-cappuccio sono la materia prima da cui partire per la preparazione dei clas-
sici crauti, vero "piatto nazionale" delle genti alpine.
Il cavolo cappuccio si è diffuso principalmente nel Nord dell’Europa, poiché questo ortaggio ben sopporta il clima rigido: ha trovato infatti il suo habitat migliore in Germania, Russia e Polonia e ciò spiega la ragione della sua diffusione fra le coltivazioni di montagna.
👉Il cavolo cappuccio ama il clima umido e freddo; i luoghi soleggiati; terreni con ph compreso tra 6,5 -7,2 soffici e ben drenati; concimazioni con letame maturo interrato in campo fin da qualche mese prima; innaffiature dopo il trapianto e durante il corso dello sviluppo.
👉Oggi è considerata una pianta orticola annuale, cioè da orto, ma i contadini ne consumavano grandi quantità e quindi le riservavano grandi superfici, coltivandola in campo. La semina poteva essere effettuata in semenzaio o direttamente nell’orto ad una profondità di circa 2 cm. La raccolta deve avvenire quando la testa ha raggiunto le dimensioni desiderate, a 60-90 giorni dal trapianto, a seconda della varietà.

La rapa bianca (Brassica rapa) è la rapa tipica delle zone di montagna, dove in tedesco è chiamata con vari nomi.
Alimento povero ma durevole e quindi apprezzato dai
contadini di montagna, che lo consumavano d'inverno.
In Tirolo vi sono numerose varietà locali di rapa autunnale. Appartenente alla stessa famiglia del cavolo, la rapa, o rapa bianca è una pianta erbacea coltivata a scopo alimentare per le radici e anche per le punte (vedi cime di rapa).
La pianta della rapa resiste bene al freddo. Attenzione a non confonderla con le "rapa rossa" che è la barbabietola.
Grazie al loro lungo periodo di conservazione, le rape erano una delle primarie fonti di sopravvivenza per gli agricoltori di montagna.
Questo tipo di ortaggio viene consumato soprattutto in inverno; si utilizzano sia la radice carnosa che le foglie.
È un alimento difficilmente digeribile a causa della notevole presenza di cellulosa. Diversi anni addietro il consumo di rape era molto superiore lungo l'intero arco alpino.

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