Secondo la tradizione dei paesi alpini di lingua tedesca, la Percht (o Perchta, l'equivalente dell'inglese Bertha) entra nelle case nei giorni del solstizio invernale per controllare se i bambini si sono comportati bene o male nel corso dell'anno.
La tradizione delle maschere spaventose compare sia nella rappresentazione del- la Frau Percht "nera" che nell'analoga rappresentazione in cui la visita di Santa Klaus viene accompagnato dai "neri" e demoniaci Krampus.
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E' un essere bivalente, presente nella sua forma bianca e in quella nera. La figura ha dunque due volti: buona e malvagia, bella e orribile, caritatevole e severa.
Fino agli inizi del XX° secolo si presumeva che comparisse nelle Zwölfte, le dodici notti comprese fra Natale e l'Epifania, per controllare se nel maso tutto fosse a posto, premiando i diligenti e punendo i fannulloni.
👉Il suo dualismo è riflesso anche nelle due denominazioni, la Schönpercht e Schiachpercht, presenti nel Salisburghese.
Le prime notizie su rappresentazioni della Frau Perchtl risalgano al secolo VIII° e le sue radici affondano nei miti celtici.
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Le due Frau Percht (quella buona e quella cattiva) in una rap-
presentazione pittorica contemporanea di Lisa Grabenstetter (dal sito www.epilogue.net).
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Trattandosi di un rito pagano, è sempre stato osteggiato dalla Chiesa cattolica, che ha cercato di sovrapporvi le proprie sacre ricorrenze ufficiali.
👉Nelle sopravvivenze più recenti, la Perchtenläufe si tiene attualmente il 6 gennaio, il giorno dell'Epifania che, in quanto festa di precetto, assume particolare rilievo nel diritto canonico, e ciò testimonia della capacità d'attrazione che questo rito pre-cristiano ancora possiede nonostante tutti i tentativi di normalizzazione.
👉Da notare che durante il Rinascimento, probabilmente sotto la spinta dell'ottimista spirito umanistico, prese piede in Italia una rappresentazione ulteriore, quella della Befana, figura folkloristica dispensatrice di doni nella quale i caratteri punitivi sono fortemente ridimensionati.
Anche in questo caso la Chiesa cattolica tentò di intervenire e vi sovrappose una sua versione "cristianizzata" secondo cui la Befana sarebbe stata un'anziana contattata dai Re Magi e poi pentitasi per non aver voluto seguire i tre Re verso Betlemme, dove da una vergine era nato il salvatore dell'umanità.
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