Oggi lo potremmo definire "guardia campestre" ma all'epoca la sua figura era soffusa da un alone di mistero che spaventava i bambini e affascinava i grandi.
La figura del saltario in una rappresentazione tradizionale. A destra due figuranti in una cartolina meranese del 1907. |
Il suo compito era contrastare i furti nei campi, specialmente nelle vigne, un flagello assai diffuso e temuto nelle società contadine.
Doveva dunque essere robusto, deciso, meglio se imponente perchè più adatto ad incutere timore.
👉Per spaventare i malintenzionati vestiva in modo particolare, con ornamenti di pelliccia e grandi copricapi dalle fogge inusuali.
Portava sempre con sè un robusto bastone impreziosito da figure intagliate. Spesso dedito al bere, il saltario era noto per accettare piccole mance da chi transitava nei campi a lui affidati.
Dettaglio dell'abbigliamento del saltaro o saltario, in una rievocazione attuale. |
👉L'affidamento dell'incarico era regolato da norme consuetudinarie ed avveniva da parte del proprietario fondiario che poteva essere di volta in volta la comunità o il signorotto del luogo. L'affidamento dell'incarico si traduceva spesso nella riscossione di un balzello da parte del signore feudale. La figura del saltaro si mosse sempre in bilico fra signoria (Herrschaft) e comunità (Gmain) e spesso veniva osservato con uguale diffidenza da entrambe le parti.
Nessun commento:
Posta un commento