Ricavare il burro dal latte non era difficile, ma richiedeva tempo e fatica.
Bisognava innanzitutto dividere la panna dal latte cosa che av-veniva semplicemente lasciando riposare il latte appena munto: la panna risaliva alla superficie.
Nel frattempo, soprattutto d'in-verno, si scaldava la zangola con acqua calda. Tolta l’acqua si versava la panna filtrandola con una tela grezza.
Si metteva il coperchio e con il movimento di su e giù del pi-stone si sbatteva la panna fino a che si consolidava. Per tutto ciò occorreva circa un’ora.
Arrivati a questo punto si colava il siero, destinandolo al maiale o ad altri usi. Si aggiungeva poi acqua fredda, e si sbatteva an-cora un po' per l'indurimento finale.
Si passava poi a dare le forme desiderate con uno stampo in legno. Si lasciava riposare al fresco per un giorno ed il burro era pronto per la cucina.
"Su al maso Gasperer, i suoi vecchi genitori facevano il burro battendo la panna in una zangola cilindrica che tenevano fra le ginocchia."
(Aldo Gorfer, "Gli eredi della solitudine", Cierre Edizioni, Sommacampagna (VR), 2003, pag. 126)
Troppo bello questo blog, davvero <3
RispondiEliminaSono andato a curiosare nel tuo blog e subito m'è caduto l'occhio sui pomodori verdi, li faccio anch'io ma più semplici e senza olio.Poi d'inverno li uso per condire quelli del supermercato, così gli danno un po' di nervo:
RispondiEliminahttp://cipputiblog.blogspot.it/2010/11/insalata-di-pomodori-verdi-in-barattolo.html#.Vl89PPkveUk