Se nei masi di montagna la famiglia provvedeva da sè alla preparazione del pane, nei paesi la panificazione era affidata a un artigiano specializzato.
I panifici sudtirolesi producono oggi una gran varietà di pani: il tradizione Breatl (in diverse versioni, le più note sono il Pusterer Breatl e il Vinschger Paarl), i filoni di segale e grano (in varie dimensioni e composizione), il Vorschlag (pagnotta di farine miste pregiata), il Bretzel (detti anche Bretzen o Prezel)) a grano tenero dalla caratteristica forma intrecciata, i Laugen (stessa pasta dei Bretzel), e infine anche il durissimo Schüttelbrot contadino (ma ce ne sono tanti altri tipi). Nel vicino Trentino le tradizioni alimentari, pur nella sostanza simili, non si sono tramandate con altrettanta varietà e precisione. |
Il pane della tradizione sudtirolese ci è stato tramandato dai tre maggiori panifici della provincia di Bolzano: il Franziskaner (di cui si hanno notizie già dal 1776), il Lemayr (dal 1820 a Caldaro e successivamente spostatosi nel capoluogo) e l'Eisenstecken (dal 1963 a Caldaro e in seguito nel capoluogo). |
Vanno poi modellate le pagnotte da infornare.
Il forno va preparato per tempo con un fuoco di legna scelta per qualità e quantità; le braci vanno sparse sull'intera superficie del forno. Infine si libera la superficie dalla cenere e la si passa con uno straccio umido. Solo a questo punto con un'apposita pala si infilano le pagnotte, che vengo cotte per una mezz'ora.
👉Nella bottega del fornaio si impastava e cuoceva una varietà di pani più ampia rispetto al maso autarchico, dove si cuoceva soprattutto lo Schüttelbrot a lunga conservazione.
Questo perchè il fornaio lavorava per una popolazione differenziata, stratificata per ceto sociale e con possibilità economiche diverse. Oltre al pane nero c'era dunque la produzione del pane bianco, dove la segale era presente in proporzione minore o addirittura assente.
👉In ogni caso va tenuto presente che in Sudtirolo il cereale più prodotto era la segale, coltivabile fino a 1.800 metri di quota (masi Finail in Val Senales, Plata sopra Falzes). La produzione di grano era molto scarsa, tranne nelle zone non a caso chiamate "granai della regione": la Val Venosta, gli altipiani di Sciaves sopra Bressanone, di Renon sopra Bolzano e di Falzes in Pusteria.
Il pane in generale era un alimento scarso sulle tavole del popolo e del basso clero, con la farina e con il pane bisognava fare economia. Il pane fresco e morbido era considerato una ghiottoneria, quello bianco era riservato ai giorni di festa grande.
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