L'achillea millefolium si trova quasi dappertutto e che era chiamata anche “erba del soldato”, “erba dei somari”, “millefoglie” o “sanguinella”.
I prati alpini ne sono pieni, anche sopra i 2.000 metri. Oggi il suo campo d'impiego in erboristeria è in fondo simile a quello della camomilla ma in passato era usata per le sue proprietà emostatiche, come accadeva per la piantaggine. |
Figura anche tra le erbe usate per aromatizzare la grappa. Di gusto moderatamente amaro, stimola la secrezione dei succhi gastrici, favorisce l’appetito e la digestione. |
👉In primavera si aggiungeva in piccole dosi alle minestre per renderle più digeribili oppure per dare un tocco di amaro alle frittate quando per la verdura dell’orto era ancora troppo presto. Era anche usata per aromatizzare il lardo, i formaggi freschi e per dare il gusto amaro alla birra in alternativa al luppolo.
👉In erboristeria, come la camomilla, svolge una funzione antinfiammatoria. Se ne fanno tisane, che hanno un sapore decisamente amaro. Agisce sull’apparato digerente, lenisce i dolori mestruali ed è impiegata nelle cure dermatologiche per pelli secche o screpolate e per varie patologie della pelle. È anche utilizzata nella medicina omeopatica per il sistema digestivo, per la cura dei disturbi del ciclo mestruale e nel trattamento di vene varicose, flebiti e ragadi anali.
"Con l'achillea non c'è rischio di infezioni. E' il mercurocromo e la tintura di iodio che ci offrono le nostre campagne." (Maurice Mességué) |
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