17 marzo 2022

La trebbiatrice padronale

I maggiori masi padronali erano sovente dotati di una propria trebbiatrice interna, azionata da una ruota idraulica e completamente autonoma.
(Hans Griessmair, "Il museo etnografico di Dietenheim", Ed. Athesia, Bolzano, 1988)
Si trattava di una grossa macchina ad ingranaggi costruita in legno ed azionata dalla forza dell'acqua.
Il disegno riproduce la trebbiatrice installata nel fienile del grande "Mair am Hof" di Dietenheim, il grande maso padronale sede il museo etnografico provinciale altoatesino, presso Brunico in Val Pusteria, valle dove questa tipologia di trebbia era più diffusa.

"Su un asse verticale di 6 metri di altezza e 60 centimetri di diametro ruota un grade disco dello spessore i 50 centimetri e del diametro di 4,5 metri. Di fianco a quest'asse sono alloggiati in tre guide orizzontali 16 pestelli di legno lunghi 2,5 metri e molto ingrossati in fondo, i cosiddetti «Schiesser».
Subito dietro si muove, pure orizzontalmente, l'albero con 16 bracci che vi sono disposti intorno a spirale, in modo che ogni braccio possa sollevare, uno dopo l'altro, il suo «Schiesser»".
"I covoni venivano distesi sul grande disco, in modo che le spighe venissero a trovarsi sotto i pestelli. Bastava voltarli e rimuoverli con una forca, il resto lo faceva la forza dell'acqua."

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