L'abitazione del contadino di montagna

xxxxxgli_insediamentixxxxxxxxxxxxgli_spazi_internixxxxxxxxxxxxle_pertinenze
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le pertinenze esterne
Più il maso era importante e più numerose erano le funzioni residenziali ospitate in piccoli edifici separati. In questi masi si ritornava in un certo senso alle origini, a quel "maso diffuso" d'epoca reto-romana formato da micro-edifici che aveva avviato la colonizzazione delle terre alte.
Oltre alle propaggini esterne illustrate a lato, alcuni masi disponevano di un proprio mulino, della gramola, di un granaio separato, la rastrelliera, il pollaio, eccetera.
il lavatoio
la fontana era l'unico posto per attingere acqua e nel suo lungo tronco scavato si abbeveravano anche le bestie, due volte al giorno. Qui si lavavano le persone, almeno nella bella stagione. Un focolare con caldaia in rame, chiamato Seachte,  permetteva di bollire l'acqua per fare la lisciva con la cenere, in occasione dei grandi bucati, per scottare il maiale dopo la macellazione, eccetera.

l'orto di casa
l'estate è breve, ma l'insolazione elevata delle terre alte permette a piante medicinali e verdure e piante medicinali di giungere a maturazione prima che la neve ritorni. Insalata, spinaci, coste, cipolle, prezzemolo, papavero, eccetra. L'orto è anche un piccolo giardino botanico con una quantitàdi erbe medicinali, aromatiche e fiori. La farmacopea contadina faceva gran conto sui prodotti dell'orto.


la porcilaia
i masi maggiori disponevano di un piccolo edificio separato, distanziato dall'abitazione, ove allevare i maiali che invece i piccoli contadini tenevano nella stalla assieme aglianimali da latte.
il letamaio
le deiezioni animali venivano accumulate vicino alla stalla per essere poi utilizzate come concime nei campi coltivati e sui prati falciabili. Il pollame veniva lasciato libero di alimentarsi razzolando tra il letame.

il forno
collocandolo in un piccolo edificio fuori casa, il forno per la panificazione diventava molto più sicuro: i masi, con le loro strutture in legno e l'illuminazione a fiamma, erano sempre a rischio d'incendio.
la gramola
nel tardo autunno gli steli di lino venivano scaldati e "gramolati", cioè sfilacciati tramite ripetutte battiture sempre più fini. I masi maggiori disponevano di un piccolo edificio con una stufa alimentata di fronte che scaldava il vasto piano d'appoggio dove il lino veniva "tostato"

l'essiccatoio
grandi rastrelliere in legno per completare la maturazione dei cereali o porre ad asciugare il fieno. In Val Pusteria queste strutture fisse riparate da uno spiovente a tetto sono chiamte Hilge. Erano diffuse anche Valle Aurina, in Valle di Ötz, In Val Ridanna e in Val Senales.
l'alveare
nei tempi andati il miele era l'unico dolcificante e i contadini lo fabbricavano da soli. Le arnie erano di forma circolare, cestoni di paglia intrecciata oppure strutture cubiche in legno (in foto l'esemplare esistente almuseo di Dietenheim).

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