10 marzo 2010

Il bracciante agricolo

La dura legge del maggiorasco riservava al primogenito maschio l'intera eredità e serviva a mantenere indivisa la proprietà del maso.
servo agricolo
Servo agricolo addetto al bestiame di malga durante l'alpeggio estivo. 
Evitava così quel "cancro" che invece affliggeva i territori d'altura di diritto latino, dove i figli si dividevano la proprietà: lo spezzettamento della piccola proprietà agricola proseguiva di generazione in generazione fino a farla collassare producendo così - ciclicamente - crisi agricole, miseria diffusa e ondate migratorie (come accadeva nel vicino Welschtirol trentino).
Tutto questo venne in gran parte risparmiato ai contadini dei masi dove la vigenza del "maso chiuso" di diritto germanico garantiva la sopravvivenza del sistema.
servo agricolo
Una baracca-dormitorio per i servi agricoli impiegati nei lavori stagionali.
Non che il metodo fosse esente da ingiustizie sociali profonde. Fratelli e sorelle del primogenito erano confinati in una situazione di minorità che li poneva alla mercè dell'"erede privilegiato". Le femmine andavano in sposa nei masi del vicinato oppure sceglievano di rimanere nel maso avito in qualità (diremmo oggi) di "colf" oppure ancora si facevano suore. I maschi potevano scegliere di intraprendere la carriera religiosa, oppure quella militare o infine di rimanere nel maso del fratello in qualità di dipendente (servo agricolo pagato in natura). Spesso questi Knecht prestavano la loro opera di garzoni e braccianti anche presso masi circonvicini. Costituivano il proletariato agricolo del posto, il bracciantato dei masi. Va da sè - mi si passi la battuta - che non godevano di alcuna copertura sindacale, istituzione poco apprezzata tra le arie sottili delle alte quote.

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