Lungo l'arco alpino la tipologia degli insediamenti abitavi è assai varia. Per le quote medio-alte essa oscilla fra il modello "italiano" basato sul villaggio e quello "tedesco" basato sull'abitazione isolata, il "maso". lavoro_domestico
A tutt'oggi la tipologia del maso costituisce un modello socioeconomico esaustivo del modo di vita delle popolazioni contadine di montagna poiché meglio di altri descrive le soluzioni tecniche ed economiche capaci di far fronte alle dure condizioni ambientali delle quote elevate.
Nelle valli ladine del Trentino e nella Val di Sole il modello di vita del "maso" estende il suo valore paradigmatico all'area italiana. Per questo viene qui rappresentato seppur in una forma tipicamente altoatesina.
la_abitazione
Nella tipologia a corpo unico le funzioni agricole ed abitative sono riunite sotto lo stesso tetto, mentre nella tipologia a cellule separate alle due funzioni sono dedicati edifici specifici, come nel caso rappresentato.
In ogni caso va sottolineato il carattere autosufficiente, quasi autarchico, che l'insediamento agricolo d'alta quota rivestiva: si tratta di un'economia povera di scambi esterni, tendenzialmente autosufficiente e piuttosto chiusa alle innovazioni, in precario equilibrio con le condizioni ambientali e climatiche, dove l'"autorità" della tradizione costituisce l'unico vero "know-how" tecnologico e sociale.
Di qui il peso dei ruoli e delle figure sociali che agiscono nell'economia dei masi: il figlio primogenito titolare del diritto di "maggiorasco" per garantire l'a trasmissione ereditaria della unità economica indivisibile, la donna come angelo del focolare, il figlio cadetto sottoposto all'autorità patriarcale del primogenito, i servi agricoli come prestatori d'opera senza diritti soggettivi.
Tutto è teso a mantenere e garantire l'indivisibilità del maso, entità socioeconomica di frontiera, colonizzatrice delle terre estreme, dove le severe leggi della sopravvivenza in quota si scontrano con i principi sociali di eguaglianza negli obblighi ed eguaglianza nelle opportunità.
Nelle annate più favorevoli, falciando i prati due o tre volte, si potevano tenere una dozzina di mucche, vitelli, due cavalli, un paio di dozzine di pecore, alcune capre, maiali, galline e oche e si poteva disporre di latte, carne, lana e pelli per il fabbisogno di casa.
Si comperavano, oltre agli oggetti di ferro, come falci, falcetti ecc., soltanto sale e un po' di zucchero; quest'ultimo doveva essere pagato con i soldi che la massaia ricavava dalla vendita di burro e di uova, e così il caffè, noto già da alcuni decenni, come pure il tabacco. In ogni modo c'era una certa indipendenza dal raro danaro liquido.
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