26 gennaio 2015

Le quattro stagioni del contadino di montagna: l'estate

L'estate era sicuramente la stagione più impegnativa.
Da giugno fino alla fine di settembre c'era ben poco da riposare. I lavori più importanti erano la fienagione e la mietitura del grano, e degli altri cereali: la segale, l'orzo, il grano saraceno e l'avena. Alle quote basse si coltivava anche il granoturco.

  Un tempo gli agricoltori cominciavano la raccolta dei cereali in anticipo rispetto ad oggi. Allora la mietitura dei cereali veniva fatta a mano, sia con il falcetto, come negli Alti Grigioni, che con la falce, come nell’Engadina e nel Tirolo. Mietendo a mano e lasciando asciugare i covoni, si può iniziare la raccolta circa 1–3 settimane prima che non con le macchine. Infatti se si usa la mietitrebbia, la granella deve essere ben dura e asciutta, altrimenti si rovina.
La mietitura del grano, della segale, dell'orzo e dell'avena occupavano dall'alba al tramonto tutti e membri della famiglia, in una continua corsa contro il tempo e le condizioni atmosferiche.
● L'altro grosso impegno estivo era la fienagione: bisognava procedere alla falciatura dei prati, all'essicazione del fieno, al suo trasporto e immagaz- zinamento nei fienili.
A fine agosto la forza dell'estate comincia a venir meno, ma non diminuisce l'assillante lavoro dei campi. Ciò avveniva e avviene, caso mai, soltanto in ottobre.

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