17 marzo 2010

Le coltivazioni da campo: il lino e la canapa

Il lino cresce meglio nei luoghi in cui c'è una buona esposizione solare, le notti sono fresche ed il suolo è relativamente caldo ed umido. coltivazioni_da_campot
Il lino è una pianta caratterizzata da una rapida crescita; il suo periodo di vegetazione è di circa 100 giorni.
Il raccolto avviene fra metà luglio e metà agosto. Il lino per uso tessile deve essere estirpato dal terreno in modo da assicurare la massima lunghezza utile della fibra. In passato, gli steli venivano laboriosamente strappati a mano.
La raccolta inizia in genere cinque settimane dopo la fioritura quando cioè il lino ha raggiunto la maturazione desiderata individuabile dalla colorazione degli steli e dal grado di defogliazione delle piante.
Una volta estirpato, il lino viene lasciato disteso a terra in maniera che, con le prime piogge, si inneschi il processo di macerazione. Questa operazione favorisce la degradazione degli steli attraverso l’azione enzimatica dei microrganismi (funghi e batteri) presenti naturalmente nel suolo.
La decomposizione attivata dall’umidità, il vento e la mitezza della temperatura, eliminano i leganti degli steli consentendo di separare i fasci di fibre dalle sostanze di rivestimento facilitandone in tal modo la successiva estrazione. In base alle condizioni climatiche, la durata della macerazione può variare da due settimane a tre mesi.
La gramolatura viene eseguita dopo che il lino sia appassito, per la produzione di sementi. Durante questa operazione le capsule che contengono i semi destinati alla seminagione della stagione successiva vengono rimosse e battute.
Una volta che il lino sia macerato e che abbia raggiunto un tasso di umidità inferiore al 15%, viene raccolto meccanicamente e pressato in grandi rotoballe che, lasciato il campo, vengono immagazzinate fino al momento dell’estrazione delle fibre.
Raccolto in tali condizioni, il lino è in grado di conservarsi molto a lungo senza degradarsi.

● I tessuti di lino sono ancor oggi considerati particolarmente pregiati e venivano utilizzati esclusivamente per l'abbigliamento e per la biancheria "fina".





La canapa, pianta versatile che si adatta ai più svariati ambienti.
E' una pianta erbacea a ciclo annuale. I migliori risultati produttivi si ottengono in zone umide e con temperature di 20-25°C durante tutto il ciclo e nei terreni argillosi e fertili. In quanto coltura da rinnovo, necessita di aratura profonda e successivi lavori di affinamento del terreno poco prima della semina.
La semina avviene a fine aprile-primi di maggio. Il raccolto va fatto subito dopo la fioritura, e si possono ottenere fibre tessili (20 %), stoppa (10 %) e legno o canapolo(70 %). Il ciclo di lavorazione era simile a quello del lino ma la canapa forniva filati molto più robusti e che duravano più a lungo.
Un tempo era più diffusa e coltivata perchè più economica del cotone. La rivoluzione industriale ottocentesca portò all'aumento della produzione di fibre tessili di cotone e di juta, meno costose e provocò una secca diminuzione della coltivazione della canapa. Dopo la prima guerra mondiale le corde di sostanze sintetiche sostituirono pian piano le corde di canapa.

● I tessuti che se ne ricavavano erano più grossolani delle stoffe di lino e quindi meno pregiati. La canapa veniva usata ampiamente nella produzione di cordami, di sacchi per l'immagazzinamento di granaglie e patate nonchè di teloni per uso agricolo. Il lino invece veniva riservato ai tessuti pregiati destinati all'abbigliamento e alla biancheria di casa.

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