4 settembre 2012

La fienagione

La fienagione è alla base dell'agricoltura di montagna, in quanto consente il pieno utilizzo dei prati e dei pascoli e l'allevamento del bestiame.
Alle medie altitudini è possibile falciare i prati due o tre volte prima che giunga l'autunno.
Si veda anche come la rappresentazione della fienagione estiva è fatta nel ciclo
pittorico di Torre dell'Aquila
a Trento.
👉Il lavoro veniva compiuto interamente a mano ed impegnava duramente e a lungo l'intera famiglia che a volte si trasferiva momentaneamente pernottando in baracche, baite o ripari improvvisati. Gli attrezzi impiegati nella fienagione erano: falci, rastrelli, coti e portacoti, ferri da fieno.
L'erba falciata veniva lasciata ad asciugare al sole sui prati.
Andava frequentemente rivoltata con la forca da fieno per favorirne l'essicazione e a volte si provvedeva a stenderla su appositi graticci esposti al vento.
👉Per la raccolta ci si aiutava con grandi teli di canapa che venivano trasportati a mano fino alla più vicina baita (e poi, d'inverno e con le slitte) o al carro da trasporto. Il fieno veniva comunque stivato nel fienile, ampio ed areato, per garantire l'alimentazione del bestiame durante il lungo inverno.
Se una volta le costruzioni col tetto di paglia erano diffuse in vaste zone del Sudtirolo, per esempio, anche nel Sarntal-Sarentino, a Terenten-Terento e a Pfalzen-Falzes ecc., ora ne esistono soltanto pochi esemplari sull'Altipiano del Salten, nel Meranese, sull'Altipiano del Ritten-Renon e nella zona intorno a Castelrotto-Kastelruth e sono tutti fabbricati per uso rurale, eccetto il maso «Knodelfoaster» sul Renon-Ritten. Questo fienile, che fimo al 1983 si trovava vicino al maso Spatauf nel Sarntal-Sarentino, fu trasportato a Dietenheim nel 1984 e ricoperto di paglia dal personale del museo.
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Dei fabbricati-deposito fa parte anche la «Hilge», come viene chiamato in Pusteria il fienile su pali. È costruito con tronchi ed ha un frontone sporgente a forma di attico. L'intera costruzione è sostenuta da pali, che sono tutti intagliati a spirale, per impedire ai topi di arrampicarvisi. Vi si accede dal pendio a monte, e da entrambe le parti degli spioventi c’è un balcone che serve come essiccatoio.
Questi depositi e fienili su pali erano un tempo molto diffusi in Valle Aurina, nell'Ötztal, a Ridnaun e in Schnals-Val Senales; ce n'era qualcuno anche nella Valle dell'lsel, dove la media Pusteria forma in un certo senso una specie di confine: a ovest i fienili su pali, a est le rastrelliere, diffuse attraverso l'alta Pusteria giù fino alla Drava in forme un po' diverse, ma sempre con lo scopo di completare la maturazione dei cereali e di farli seccare.
Se la stagione era buona, si potevano fare addirittura tre tagli all'anno:
► fieno di primo taglio, raccolto fine maggio o giugno; è il fieno migliore;
► fieno di secondo taglio in agosto;
► fieno di terzo taglio o settembrino che è quello con qualità nutritive inferiori.
Per una testimonianza diretta su questo aspetto della vita del contadino di montagna, vedi il post La fienagione...alla sera dell'autore del blog Terre-Alte.

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