Venivano tosate per motivi igienici (combattere zecche e altri parassiti) ma soprattutto per ricavarne la lana, una materia prima indispensabile per sopravvivere ai lunghi e freddi inverni delle terre alte.
Per tosare le pecore si usava un tradizionale forbicione a molla, ricavata alla forgia da un'unica barra di metallo. La tosatura è oggi occasione di eventi etnico-turistici in molti paesini, come la festa della "tosada" di Peio, in Val di Sole, un paese che è stato il più alto dell'impero asburgico e che pure ora conserva il record altimetri- co anche se solo per il Trentino. (fotografie di Umberto Zanella) |
Dalla lana si ricavavano maglioni, calze, giacche, berretti, guanti, mu-tandoni e canottiere a manica lunga. E sempre con la lana si imbottivano i materassi, quelli migliori e più "di lusso".
👉Ma la lana poteva anche essere venduta per ricavarne qualche soldo che era molto utile in un'economia non monetaria come era quella degli insediamenti più alti ed estremi.
👉Oggi la lana delle pecore non ha più alcun interesse commerciale e non viene più utilizzata se non in quantità trascurabili per ricavarne semplici gadget per i turisti.
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