La prima cottura avveniva in padella e produceva una doratura sui due lati. |
Tutta questa procedura si spiega con la necessità di renderli conser-vabili più a lungo.
Conservabilità: per questo i cane-derli pressati entravano a far parte del pasto di malgari e boscaioli che spesso tornavano a casa soltanto una volta a settimana e avevano poche possibilità di impegnarsi in preparazioni complicate nel posto dove si trovavano.
Cucinati in casa, venivano tra-sportati nello zaino e ripassati in padella prima di mangiarli.
La seconda cottura poteva avvenire sia in padella che in acqua, o nel sugo. In alto a sinistra assieme al casalingo Graukäse. Insomma, una variante del canederlo. |
La prima cottura avveniva friggendoli in una padella con poco burro o strutto fino a farli ab-brustolire sui due lati.
Più tardi, in montagna, potevano essere ripassati in padella per una seconda volta o anche ricotti in acqua e fatti in brodo.
Pare che nei mesi invernali venis-sero accompagnati spesso dal formaggio grigio, il Graukäse, che le donne di casa ricavavano dal latte scremato e che può essere considerato un sottoprodotto della lavorazione del burro.
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