Per trasportare a spalla i carichi più pesanti ci si avvaleva di basti assemblati con bastoni di legno e cinghie di cuoio.
Il Ferggl era ricavato da un ramo biforcuto. Nelle forma richiama una stampella rovesciata (che in dialetto trentino si dice ferle). |
Il Kraxe (lo "zaino grande") può essere considerato una "tecnologia matura" perchè si è mantenuto sostanzialmente immutato per secoli, giungendo fino ad oggi. |
👉Il dispositivo più semplice e primitivo di cui si ha memoria è il Ferggl, un oggetto elementare, ricavato da un ramo biforcuto. Con la semplice aggiunta di una barra orizzontale e di una coppia di cinghie in cuoio o corda, che fungevano da spallaccci, questo bastino in legno si rivelava un utile ausilio per meglio distribuire lo sforzo. Lo schema di impiego del Ferggl non è di immediata comprensione, ma è chiarito dal doppio disegno sulla sinistra.
👉Già molto più evoluto era il Kraxe (o Traggräf). Era di costruzione più complessa e la sua architettura era pensata per adattarsi a carichi maggiori, trasportati da un uomo che procedeva camminando curvo.
La Kraxe veniva adottata anche dai Kromeri, i venditori itineranti di piccoli oggetti per la casa che nei mesi "morti" dei lavori in campagna lasciavano il paese e andavano a vendere porta a porta in terre anche molto lontane.
Un Kraxe da trasporto generico e poi (in bianco-nero) un Kromero trentino col suo "negozio" sulle spalle che, in basso, mostra i suoi numerosi cassetti pieni di aghi, spille, nastri, santini, medagliette, rocchetti di filo da cucire. Il Kraxe è entrato nell'immaginario collettivo guadagnandosi un posto fra le figurine del presepe. Il trasporto umano in quota richiama anche i marrons delle Alpi occidentali... |
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