Negli stati ottocenteschi la diligenza che svolgeva servizio postale godeva del diritto di precedenza nel cambio dei cavalli e proseguiva il viaggio anche nelle ore notturne.
Nelle diligenze più grandi una seconda panchetta, spesso fornita di capote, era sistemata posteriormente alla rotonda/tonneau.
Le diligenze più grandi erano trainate da quattro cavalli ed erano in grado di ospitare più di venti persone, i sedili erano imbottiti ed erano dotate di sospensioni tra il vano passeggeri e le ruote per ridurre gli scossoni dovuti a buche e sassi sulla strada.
Il cambio delle stagioni era un fattore determinante sulla durata dei viaggi, neve, vento e pioggia ne ostacolavano il suo avanzare, per questi motivi, lungo il percorso furono costruite delle stazioni di posta, dove i cavalli venivano sostituiti da altri, freschi e riposati.
Le stazioni di posta furono costruite ad una costante distanza l’una dall’altra, la distanza era calcolata in "poste", un "posta" equivaleva a circa otto miglia geografiche, corrispondenti a 60,67 chilometri).
(notizie liberamente tratte dal sito tradizioneattacchi.eu)
Le stazioni di posta furono costruite ad una costante distanza l’una dall’altra, la distanza era calcolata in "poste", un "posta" equivaleva a circa otto miglia geografiche, corrispondenti a 60,67 chilometri).
(notizie liberamente tratte dal sito tradizioneattacchi.eu)
I mastri di posta dovevano far trovare cavalli freschi; esistevano dei precisi regolamenti che indicavano i prezzi, gli obblighi e i poteri che il Mastro di Posta doveva seguire per il buon funzionamento del servizio. I prezzi delle poste variavano secondo gli Stati: “Sono bassi negli Stati pontifici ed esorbitanti in Lombardia e in Piemonte". La mancia a ciascun postiglione era determinata in due lire Milanesi per ciascuna posta, i postiglioni che pretendevano una mancia maggiore erano però puniti con quindici giorni di detenzione, quando poi insistevano con strapazzi, minacce o violenze erano puniti a norma di legge. |
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