23 giugno 2012

La mietitura

Il lavoro veniva compiuto interamente a mano ed impegnava duramente l'intera famiglia.
Per secoli si è mietuto a mano, col falcetto ricurvo, la
cui lama e la cui affilatura, come quella della falce da
fieno, oggetto di attente cure.
● Mietitura: gli attrezzi impiegati per tagliare le spighe erano le falci, con il necessario corredo delle coti e portacoti che servivano ad affilarle.
La mietitura del grano e degli altri cereali, segale, orzo, avena, poteva avvenire con la falce (come nell’Engadina e nel Tirolo) ma anche con il falcetto (come negli Alti Grigioni).
In ogni caso il lavoro veniva fatto a mano e questo è andato avanti fino agli anni '70 quando sono comparsi i primi mezzi agricoli progettati per lavorare in montagna in pendenza, bassi e agili.
Un tempo gli agricoltori cominciavano la raccolta prima rispetto ad oggi.
Mietendo a mano e riunendo le spighe in covoni che venivano lasciati asciugare sul campo, si poteva iniziare la raccolta circa 1–3 settimane prima che non con le macchine. Infatti se si usa la mietitrebbia, la granella deve essere dura e asciutta, altrimenti si rovina.

Operazioni di trebbiatura e ripulitura dalla pula nel medioevo.
● Trebbiatura: il grano e la segale, una volta essiccati, venivano trasportati al maso per essere trebbiato, operazione che serviva a separare i chicchi dalla spiga.
Anche questa operazione era compiuta a mano battendo ripetutamente con appositi attrezzi le fascine poste a terra su una superficie dura e pulita.
In tal modo era possibile separare i grani dalla paglia.
Il lavoro veniva completato ventilando la granaglia allo scopo di allontanare anche la pula (l'involucro che riveste il chicco).
ventola a mano
L'immagine si riferisce ad una ventilatrice manuale normalmente in uso nei masi altoatesini, attualmente in custodia presso il museo etnografico di Teodone (Brunico).

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