18 ottobre 2016

La raccolta delle castagne

Tra il fondovalle e i masi alti si estendeva una larga fascia altimetrica, che arrivava fino agli 800-900 metri, dove era possibile la coltivazione del castagno.
castagneto
Il castagneto di Galsaun/Colsano lungo il Latschanderwaal (media Val Venosta).
Senza avere lo stesso peso economico che rivestiva nell'Appennino, anche nelle terre alte alpine la castagna era entrata nel ciclo alimentare dei contadini.
👉Veniva consumata cotta alla fiamma oppure seccata e fatta rinvenire nel latte, o ancora sotto forma di farina.
👉La raccolta, che era piuttosto macchinosa e anche pericolosa, viste le dimensioni della pianta, avveniva d'autunno. Le lavorazioni legate alla conservazione del frutto richiedevano perizia e attenzione.
La raccolta delle castagne si accompagnava a feste conviviali legate alla contemporanea lavorazione del vino nuovo.
👉In Sudtirolo era radicata l'usanza del Törggelen, un termine che deriva da "torchio" e allude alla spremitura e fermentazione dell'uva.
caldarroste castagne
Tra i primi di ottobre e l'inizio dell'avvento certi masi, i cosiddetti Buschenschänke, erano autorizzati a vendere il vino novello di loro produzione. Nei Buschenschänke (che assomigliano, come usanza, alle osmize slovene) il vino novello s'accompagnava a piatti prodotti nel maso: la zuppa d'orzo, la carne in salamoia, i famosi canederli tirolesi, per finire con le frittelle dolci e le caldarroste, mangiate nel caldo riparo della Stube tirolese e affogate nel vino nuovo.

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