Il legame fra il mais e la pellagra era ben noto a Wolfang Goethe, che così si
espresse scendendo dal Brennero verso il Tirolo italiano: "Credo di trovare la
causa di questo stato malaticcio nel frequente uso del grano turco e saraceno.
Tanto il primo, chiamato colà blenda gialla, che l'altro, detto blenda nera, si ma-
cinano, e la farina vien poi cotta nell'acqua, per farne una spessa polenta, e co-
sì senz'altro si mangia. I Tedeschi di oltr'alpe tornano a rimaneggiare la pasta
e la friggono quindi nel burro; ma il tirolese italiano la mangia semplicemente co-
sì, o al più con un po' di formaggio grattuggiato; e niente carne, in tutto l'anno."
(Wolfang Goethe, "Viaggio in Italia", Messaggerie
pontremolesi, Milano, 1990, pag. 16)
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Sin dalla seconda metà del 1700 si era notato che la diffusione della malattia andava a braccetto con gli elevati consumi di polenta.
👉In Italia divenne un problema particolarmente grave nelle regioni padane, dove i contadini consumavano anche due o tre chili di polenta al giorno, e solo quella.
👉In Italia divenne un problema particolarmente grave nelle regioni padane, dove i contadini consumavano anche due o tre chili di polenta al giorno, e solo quella.
👉Tuttavia era stato anche osservato che i messicani, pur avendo una dieta basata sul mais, erano quasi immuni dalla malattia. Più tardi si scoprì che la differenza stava nella preparazione: in Messico la farina di mais veniva tenuta a bagno in “acqua di calce”, che rendeva disponibili le vitamine (niacina in particolare, detta anche vitamina PP, Preventing Pellagra) contenute nel cereale.
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