I masi Köflhöfe in alta Val Senales, interamente costruiti in legno. |
Ogni maso aveva la sua fontana e quelli più grossi anche un proprio mulino. |
👉...fatto di "Haus und Hof, Wiese und Feld, Mühlen und Hofen, Brunnen und Platz." (casa e cortile, prati e campi, mulino e forno per il pane, fontane e piazze).
👉C'erano poi i segni religiosi, veri e propri tags che scandivano il paesaggio montano: Wegkreuz, Bildstock, Wetterkreuz (croci e capitelli votivi). Friedhof (cimitero), Kirchtag (festa del santo patrono), e gli elementi architettonici minori: Strohdach (tetto in paglia), Schindeldach (tetto in scandole di larice).
👉Fin quando era in vita il vecchio Alfons Benedikter, l'appassionato nume tutelare e difensore del Berglandschaft, in qualche modo il paesaggio sudtirolese era riuscito a sopravvivere ai funesti Landschaft-fresser (i divoratori del paesaggio) sbucati fuori negli anni Settanta e poi dilagati nell'era di Louis Durnwalder.
La lunga gestione di Durnwaldner
(l'uomo che ha "tradotto Berlusconi in tedesco") ha sdoganato il cafonal edilizio fin dentro i centri storici minori, ha raddoppiato e triplicato il volume del cemento. E l'ha fatto a popolazione stabile!
L'Hofen, il forno per la panificazione periodica e un dettaglio dello Schindeldach, il tetto in scandole di larice. |
Il Friedhof, il cimitero, era sempre sistemato attorno alla chiesa (com'era di rigore in una terra anti-napoleonica per definizione) e sempre composto da croci in ferro battuto. Qui siamo a Graun in Vinschgau, con il Piz Lat sullo sfondo e il campanile del vecchio paese sommerso nel 1950 per far posto al lago artificiale. |
La Wetterkreuz è uno dei molti caratteri del paesaggio religioso, arcaico, del Sudtirolo, essenzialmente contadino e quindi legato agli avvenimenti meteorologici e geografici. Qui una Wetterkreuz sopra Sarentino, presso la Öttenbacheralm, e nel riquadro la Wetterkreuz sotto la Testa Nera del Monte Roen.
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