31 marzo 2017

Lo zuppone contadino prima della Rivoluzione Industriale

Nei villaggi contadini la povertà e la fame erano endemiche, quasi un tratto del paesaggio che nell'ancient-regime non faceva scandalo o tutt'al più suscitava un moto di pietà fra le anime belle delle classi dominanti.
zuppa contadina
Il minestrone a base di verdure (cavoli, rape, fagioli e cipolle, la patata arrivò più tardi)
aveva mille varianti e alcune sono ancora in uso: è il caso della jota del Friuli, una mi-
nestra povera a base di crauti acidi. Fra i tanti piatti del riclico e del risparmio bisogna
assolutamente citare i canederli, fatti col pane vecchio. Le antiche "manestre" conta-
dine hanno lasciato tracce visibili anche nelle Alpi orientali.
Prima della Rivoluzione Industriale nelle zone più depresse d'Europa, in Italia, Spagna, Bulgaria e Russia, l'alimentazione di base consisteva di pane di segale, di polenta e latte e di minestre di verdura condite ora con burro e latte, ora con strutto di maiale.
Nell'Ottocento questa situazione non riguardava solamente le sacche di miseria confinate negli slums urbani e nei quartieri proletari delle grandi città industriali: era la normale condi-zione di vita delle masse contadine.
L'istituzione del "maso chiuso" riuscì a contenere e forse anche ad azzerare l'emigrazione dalle zone alpine d'insediamento germanico. Ma era un contesto minoritario e comunque agì a spese delle figlie e dei figli non primogeniti; in ogni caso va detto che l'istituto del maso chiuso salvò la discendenza, gli insediamenti e il territorio.

Nessun commento:

Posta un commento