Il "Ciclo dei mesi" è una composizione di pitture a fresco realizzata sulle pareti interne della Torre Aquila, facente parte della cinta muraria duecentesca di Trento. Fu realizzata sotto il governo del principe-vescovo Giorgio di Liechtenstein agli inizi del 1400, con intenti agiografici. Si compone di undici quadri, uno per ciascun mese, con l'eccezione di marzo, andato perduto.
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Ottobre: la vendemmia, la spremitura dell'uva, la cura del mosto dominano la scena.
● Per spremere l'uva due contadini azionano l'albero a vite di un complesso torchio che viene descritto con grande precisione e fedeltà.
👉Il peso degli assillanti lavori estivi nei campi, nei prati e nelle malghe proseguiva fino ad ottobre, quando cominciavano i lavori stagionali legati all'autunno. L’autunno portava lavori più leggeri, come la raccolta delle castagne ed anche alcuni lavori durante i quali ci si divertiva, come la vendemmia e la spremitura dell'uva o anche l'affettatura dei cavoli per la preparazione dei crauti, o la gramolatura della canapa.
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Novembre: nella città che apre le sue porte agli uomini e ai prodotti del contado si concentrano molte attività.
● I porcari fanno entrare il gregge mentre i monti sono battuti da da cacciatori impegnati con l'orso e l'orsa con i suoi piccoli è circondata dai cani.
👉Dopo San Martino (che cade l'11 novembre) le donne cominciavano di nuovo a filare la lana, la canapa e il lino e gli uomini procedevano alla trebbiatura dei cereali. La trebbiatura doveva essere finita per l'Epifania, al massimo per la Candelora.
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Dicembre: far legna nei boschi e prepararsi per l'inverno.
● Sui monti sono al lavoro i taglialegna con scuri, asce e accette mentre altri li legano la legna da ardere in cataste che e poi caricano sui carri.
● I carri di legna provenienti dal contado entrano in città dalle porte daziarie, tirati da coppie di buoi. Il freddo delle giornate preannuncia l'inverno.
● Il corso d'acqua che alimenta il mulino poco fuori le mura cittadine sottolinea la circolarità dei cicli stagionali.
👉L'affresco non riporta una delle più importanti attività autunnali e cioè la trebbiatura dei cereali forse perchè, avvenendo presso le abitazioni del contado, non era in relazione diretta con i ceti nobiliari e cittadini. Lo stesso vale anche per molte altre attività che impegnavano i contadini durante i mesi autunnali.
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