31 luglio 2019

Ma quando è arrivata la patata in Trentino?

Siamo portati a pensare che la patata faccia parte da sempre delle coltivazioni (e dei piatti) dei nostri contadini di montagna. Ma non è così. Arrivò tardi, cioé nel corso dell'Ottocento.
Patate in padella su un soffritto di cipolle, carote e sedano. Nell'Ottocento la coltivazione della patata si affiancò a quella della polenta, che si era affermata già nel corso del Settecento, soprattutto nei fondovalle, dove poteva crescere bene la pianta del mais.
Furono gli abitanti del dimenticato e povero altipiano del Tesino ad avviare la colti-
vazione della patata, verso il 1810. Nello stesso periodo la patata veniva coltivata
anche nel distretto di Innsbruck.

Ne siamo debitori agli abitanti del Tesino, una delle zone più periferiche e più disagiate del Trentino e terra di emigrazione.
Non c'è da meravigliarsi perchè i tesini, gente povera e avvezza all'emigrazione stagionale, entravano più facilmente in contatto con le novità del tempo...
👉Grazie al farmacista roveretano Pietro Cristofori sappiamo come venivano preparate: "...le mondano, e poste sopra il fuoco in un tegame le inzuppano di butirro cotto, cui aggiungono una proporzionata quantità di sale e senape polverizzato, e poi quasi bollenti, le portano in tavola".
patate in trentino
Patate scotade nele brase del fogolar assieme a luganeghe scotade sui serci della fornasela.  In Italia la patata si affermò tardi; nell'arco alpino la "scoperta della patata" risale alla fine del Settecento e la sua diffusione avvenne nel corso dell'Ottocento.

Nessun commento:

Posta un commento