8 ottobre 2022

Le bacche rosse del Crespino, piccolo arbusto di montagna

Le sue coloratissime bacche sono commestibili, lunghe come i pinoli, piuttosto acidule e riunite a mazzetti. Si prestano ad essere conservate sotto vetro.
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Il crespino é un alberello spinoso a forma di cespuglio, che cresce fino a 2.000 metri d’altitudine nei pascoli sassosi o in posti aridi, di preferenza su terreni calcarei. Come i rossi "stropacui" della rosa canina i suoi frutti maturano tardi.

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Bacche di crespino in alta Val Venosta, a fine settembre.
Come i frutti della rosa canina, anche quelli del crespino si fanno più dolci dopo le prime gelate, diventando una ghiottoneria per i merli e altri uccelli stanziali.
👉Un tempo il crespino era noto, oltre che per le sue molteplici virtù medicinali, anche per il suo legno (durissimo e perciò utile per lavori al tornio) e per la corteccia (soprattutto quella delle radici), che forniva un colorante giallo molto usato per tingere tessuti di lana ed oggetti di cuoio e di legno.

La ricetta: crespino sciroppato.
Versare un bicchiere d’acqua sopra un chilogrammo di frutti assieme ad un chilogrammo di zucchero. Mescolare bene e lasciare riposare per un'oretta.  Mettere sul fuoco e
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Frutti di crespino sciroppati.

cuocere a fuoco basso per 15 minuti schiumando la schiuma che affiora in superficie. I frutti di crespino sciroppati sono morbidi e succosi, con un sapore agrodolce leggermente aspro.

La ricetta: marmellata e gelatina di berberi del crespino.
Si mettono a cuocere in un litro d’acqua, un chilogrammo di frutti; quando sono “scoppiati”, si passano al setaccio o al passafrutta (arnese reperibile in commercio) per togliere semi e peduncoli. Si aggiunge al succo passato un uguale peso di zucchero e si fa cuocere di nuovo
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La marmellata di crespino.

 fino alla consistenza voluta. Lo stesso succo della marmellata, filtrato e zuccherato e fatto bollire solo un paio di minuti, darà un ottimo sciroppo. NB! Durante la prima cottura, si possono aggiungere anche delle mele o delle cotogne e una quantità di zucchero corrispondente alla metà o ai due terzi del loro peso. La frutta aggiunta, ricca di pectina, favorirà la “presa” della marmellata.

Proprietà e usi.
I frutti del crespino, detti anche “berberi”, hanno un sapore piuttosto acidulo e leggermente amarognolo. Contengono zucchero, acido citrico, malico e ascorbico (vitamina C) e, proprio in virtù dei loro componenti, hanno proprietà rinfrescanti, astringenti, toniche, aperitive e febbrifughe. A scopo medicinale si utilizzano essiccati (nel forno o in un luogo asciutto e tiepido). Il loro decotto (30 grammi di bacche secche o 60 di fresche in un litro d’acqua) ed anche il loro sciroppo,
crespino
Estratto di frutti di crespino. Nota: le altre parti della pianta sono velenose.

allungato con acqua, dissetano le persone febbricitanti e ne fanno aumentare la diuresi. Tuttavia, le parti della pianta più usate in medicina sono le foglie e la corteccia (delle radici e dei fusti). Quest’ultima contiene parecchi alcaloidi, il più importante dei quali – anche perché vi è contenuto in quantità molto elevata – è la “berberina”, utilizzata in molti preparati farmaceutici per le sue proprietà ipotensive, antiemorragiche, antisettiche, stimolanti le contrazioni dell’utero, dell’intestino e delle vie respiratorie, nonché come eccitante delle vie digestive e biliari. La berberina viene altresì prescritta nei deperimenti organici, nel trattamento della malaria e nelle febbri in genere, nei disturbi della menopausa, nell’itterizia e nelle coliche renali. Le foglie giovani ed i germogli si possono consumare in insalata o lessati come gli spinaci. Con le bacche del crespino – colte ben mature dopo i primi freddi, quando sono grinzose ed hanno sapore vinoso e dolciastro – si possono preparare anche marmellate, gelatine, succhi e sciroppi rinfrescanti. Il succo spremuto dalle bacche, allungato con acqua nella misura del 70-80%, dà pure un ottimo aceto. In alcune vallate alpine il crespino si usa anche per aromatizzare la grappa: per un litro di liquore sono sufficienti due manciate di bacche fresche e un etto di zucchero. Si lascia macerare al sole per una quindicina di giorni, quindi si filtra e si imbottiglia.

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