Queste calzature primitive con la suola di legno erano molto diffuse soprattutto in alcune zone e valli di montagna del nord Italia.
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Spesso, per aumentarne la durata e la presa su terreni difficili, la suola di legno veniva rinforzata con chiodi di ferro forgiati a mano (le classiche broche da vecchio scarpone delle epoche pre-Vibram). |
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Sebbene nate come scarpe da lavoro, non mancarono però le versioni più raffinate. |
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Vedi anche il sito Museo Etnografico “Tarcisio Trentin” di Telve di Sopra. |
👉Si utilizzavano legni duri, come il faggio, che si ammorbidivano con l’acqua così da poter inserire i chiodi: se non si inumidiva i numerosi chiodi potevano spaccare il legno.
Le sgalmere sono rimaste in uso fino a metà del XX secolo, a volte anche oltre. Fino agli anni '60 del Novecento, per esempio, erano d'uso comune nella povera val di Cembra, dove d'estate i bambini erano ancora abituati a giocare a piedi scalzi. Nel giro di qualche l'industrializzazione del fondovalle portò anche nelle valli disagiate un nuovo benessere frutto del boom economico e tutti cominciarono a calzare scarpe e scarponi.
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