Prima della WW2 le calzature invernali e gli scarponi da campagna venivano "chiodati": la suola di cuoio veniva corazzata nei punti giusti da graffe di ferro.
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Le "broche a sella" erano solo uno dei tanti tipi di chiodi da scarpa utilizzati dai calzolai del tempo, abili artigiani che lavoravano di conserva con le fucine dei "chiodaioli" fabbri artigiani che si erano specializzati nella produzione di chiodi per tutti gli usi. |
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Diversi tipi di broche prodotte dai chiodaioli trentini. |
Prima della rivoluzione introdotta dalle suole di gomma la chiodatura delle suole era la norma, in pace e in guerra, per i contadini di montagna e i soldati.
👉Soprattutto nei paesi delle valli si continuava a fare un gran uso delle broche, i chiodi da scarpa, e i numerosi calzolai che allora riparavano e mantenevano in ordine le calzature si rifornivano dai chiodaioli, fabbri specializzati nella produzione di una vasta tipologia di chiodi da scarpa.
Oggi le suole chiodate sono completamente scomparse; in ambito alpinistico sono state sostituite dai ramponi d'acciaio e gli escursionisti si accontentano dei "ramponcini", sovrascarpe di gomma rinforzata dai chiodi e catenine. Chi ama il grip deciso su neve ghiacciata ma non è disposto a rinunciare al rassicurante involucro fisso dello scarpone ricorre ad adattamenti personali, tipo questo (i chiodi più adatti si trovano anche nel web).
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Un pregevole scarpone artigianale in cuoio con la suola chiodata con le broche conservato al Museo di San Michele all'Adige. |
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