Le ciabatte di feltro e di lana cotta che si usavano nella Stube dei masi erano calde, morbide, comode. Nella stalla non sarebbero sopravvissute una sola giornata.
La stalla era sporca e adatta alle scarpe chiodate indossate per lavorare, ma nella la Stube, interamente rivestita di legno e riscaldata dalla stufa, si entrava solo con le ciabatte. Perchè era la stanza dell'intimità della famiglia, del suo calore e anche delle comodità del dopo-lavoro, dei calzettoni di lana grossa e delle ciabatte di lana infeltrita, con la suola di feltro isolante. |
Qui vediamo le ciabatte in feltro prodotte oggi dalla ditta Giesswein: una sorta di ponte con la tradizione casalinga dei masi di montagna, dove erano nate. |
La Stube era un ambiente caldo e famigliare incompatibile con gli scarponi da lavoro, che rimanevano fuori, perché nella Stube si entrava solo coi piedi puliti e le scarpe grosse fuori dalla porta.
👉Il feltro veniva prodotto nelle gualcherie, le piccole manifatture ad acqua che sfruttavano le ruote idrauliche per battere la lana e i tessuti "di pecora" e trasformarle in feltro o in loden, materiali che sono entrambi molto caldi ed idrorepellenti.
👉Nei masi più poveri o più lontani da una gualcheria si provvedeva più semplicemente con la maglia di lana grossa, bollita in acqua per farla compattare e infeltrire.
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