9 aprile 2025

L'aratro dissolcatore, quello della tradizione più antica

L'aratro dissolcatore è un tipo di aratro primitivo, ormai in disuso. Non rovescia la terra, ma si limita a smuoverla, tracciando un solco che la divide in due parti.
È dotato di un puntale in ferro, che rappresenta un'evoluzione e un potenziamento della zappa e della vanga. La sua struttura semplice lo rende adatto a terreni meno compatti. Non è in grado di lavorare la terra in profondità.
Veniva mosso da due bovini aggiogati oppure da un cavallo. L'uomo lo guidava lun-
go la direzione di lavoro appoggiandosi sulle due impugnature.
Era utilizzato per preparare il terreno alla semina durante l'inverno, dopo la concimazione del terreno.
👉Si tratta del tipo di aratro più antico. L'aratro dissolcatore è considerato una forma primitiva di aratro, superata dall'evoluzione dell'aratro a versoio, che invece rovescia la zolla di terra.
Aratro dissolcatore con il puntale rinforzato con lamiera di ferro conservato presso il
Museo di San Michele all'Adige.
La sua evoluzione è rappresentata dall'aratro a versoio introdotto dalla Rivoluzione Industriale, che non si limitava ad incidere il terreno per dissodarlo, ma contemporaneamente lo rivoltava, esponendo gli strati sottostanti all'azione dell'aria.
La rivoluzione industriale, con la produzione di aratri in ferro più robusti ed efficienti, ha accelerato la diffusione dell'aratro a versoio anche nelle zone montane. L'introduzione dell'aratro a versoio nell'agricoltura di montagna risale alla fine dell'Ottocento.
In alto: un esemplare di aratro dissolcatore conservato presso un maso lungo il Riffianer Waalweg in Val Passiria (foto del 2022).


Nessun commento:

Posta un commento