Per fare il bucato grosso si preparava la lisciva, un detergente per panni fatto tutto in casa e usato prima della diffusione delle lavatrici e dei moderni detersivi, realizzato trattando con acqua bollente la cenere di legno o di carbone di legna.
Bottiglie di lisciva (Foto di Giovanna Bertino). Lavare con la cenere e con i saponi casalinghi era praticamente obbligatorio nelle società contadine; ad- dizionando la lisciva all'olio si produceva in casa anche il sapone, una cosa per la quale serviva l'olio, che nelle terre alte naturalmente scarseggiava. |
Preparazione: "per prima cosa bisogna setacciare la cenere di legna, magari usando un vecchio scolapasta.
In questo modo otterremo una polvere fine, priva di carbone o parti non del tutto incenerite. La cenere setacciata va messa in una pentola, che useremo solo per questo (evitate di usare pentole di alluminio).
A questo punto aggiungere l’acqua e portare a ebollizione a fuoco lento, mescolando ripetutamente.
Raggiunta l’ebollizione, stabilizzare il composto abbassando un po’ la fiamma, quindi continuare a cuocere, mescolando di tanto in tanto, per circa due ore.
Non eccedere con il tempo di cottura, in quanto si rischia di far evaporare troppo il liquido. Inoltre, cuocendo più del dovuto, si ottiene una lisciva troppo forte e un po’ corrosiva.
Trascorse le due ore, spegnere il fuoco, coprire la pentola e lasciarla riposare senza agitare per 24 ore.
Il giorno dopo la cenere si sarà depositata sul fondo della pentola, formando uno strato piuttosto spesso. L’acqua, invece, si sarà trasformata in lisciva, quindi avrà un colore dorato e sarà tutta in superficie.
L’ultimo passaggio per avere il prodotto pronto all’uso è il filtraggio, che si fa usando un’altra pentola (o un contenitore) sulla quale mettere un colino a maglie fini. Su questo andrà sistemato un tessuto di cotone per migliorare il filtraggio.
Versare quindi in modo delicato la soluzione nel colino, cercando di non smuovere il deposito di cenere dell’altra pentola.
La lisciva così ottenuta viene fatta decantare per verificare se altra cenere si deposita sul fondo. Se questo avviene, ripetere l’operazione di filtraggio.
Quando la lisciva sarà limpida e trasparente, possiamo utilizzarla o conservarla.
Lisciva liquida
La lisciva liquida è ottima per lavare le stoviglie. Per farlo, basta aggiungere circa 50 ml all’acqua di lavaggio. E’ molto efficace contro incrostazioni e sporco ostinato. Inoltre, è perfetta anche per lavare i pavimenti. In questo caso è sufficiente aggiungerne un po’ nel secchio dell’acqua. Tenere presente che il liquido è molto concentrato e non va usato su alcuni materiali, come ad esempio il legno. Un’altra idea di utilizzo è quella di riempire lo spruzzino del classico detersivo e impiegarla come sgrassatore.
La lisciva liquida può essere usata, infine, per lavare la biancheria. Va bene sia in lavatrice, nei lavaggi a caldo, come se fosse candeggina, che nel bucato a mano.
Pasta di lisciva
La pasta di lisciva, invece, ha un uso più limitato. Il suo campo d’azione è circoscritto al lavaggio delle pentole o degli oggetti in rame, specie se sono molto sporchi.
In questo caso, basta metterne una piccola quantità sulla spugna.
La tradizione, infine, vuole che la lisciva venisse usata anche come detergente per la persona. In questo caso però veniva prima molto diluita. Con questa soluzione, ad esempio, si sciacquavano i capelli. Questo lavaggio si faceva, al più, un paio di volte al mese".
Nessun commento:
Posta un commento